domenica 15 aprile 2012

LA GINGER

Ultimamente ripeto sempre le stesse cose pure qua sopra...e quindi, l'ho già detto, da piccola adoravo le Barbie - ebbene sì dovete spupazzarvi un altro post su me bambina...abbiate pietà e armatevi di pazienza....o forse preferite un ulteriore polpettone sulle attuali paranoie???? No. Ditemelo subito -

Oh insomma sì. Amavo le Barbie ma ne avevo pochine, quattro o cinque...e, inoltre, non erano neanche le più nuove...Io in realtà, e finalmente posso gridarlo al mondo, avrei voluto possedere con tutta me stessa Barbie Acapulco (pelle scura e costume da bagno) ma non me la regalarono mai (c'è da chiedersi poi perchè un figlio cresce disturbato...). Altro desiderio rimasto tale era il camper di Barbie...In compenso mi dotarono di tutta una serie di accessori che, anche una bambina gnugnu come me, capiva che me li comperavano perchè erano quelli che costavano meno: il salotto di Barbie, il cane di Barbie, la cameretta di Barbie....Ma la cosa peggiore era quando anzichè Barbie Acapulco, mi propinavano i personaggi correlati, quelli di secondo piano: Ken sposo, Skipper sorellina di Barbie e la Ginger spacciata come la cuginetta di Barbie...Ebbene sì, negli anni 70 invece di insegnarti l'educazione sessuale come si deve, ti regalavano la Ginger...
La Ginger era una deliziosa Barbie in miniatura delle stesse dimensioni della Skipper e, come quest'ultima, aveva le forme di una poco più che bambina...sì....finchè non le toccavi il braccio: se roteavi l'arto sinistro in senso antiorario improvvisamente spuntavano due montagne sul petto che si gonfiavano a piacimento fino a raggiungere la dimensione delle bocce di Pamela Anderson...Se lo roteavi in senso orario la Ginger tornava undicenne tabula rasa.
A parte che secondo me la Ginger oggi giorno si trova ancora nei negozi...sì...ma nei sexi shop...ma poi, secondo voi, quale insegnamento traeva una bimba degli anni 70 dall'uso della Ginger????? Hai voglia a roteare le braccia....le ho roteate per tutta l'adolescenza (potevo tranquillamente diventare campionessa di lancio del giavellotto) ma senza risultati...Che poi dico: avrebbero potuto far roteare il braccio anche al Ken che così gli cresceva e magari noi si capiva qualcosina di più sul sesso, ma no, negli anni 70 era meglio istigare le bimbe alla chirurgia estetica e al silicone ed avere un Ken eunuco...
Ricordo le umiliazioni nei nei negozi di intimo quando le commesse scuotevano la testa dicendomi: "nooo, ci dispiace, ma questi modelli partono tutti dalla seconda..." o quando al mare mi accorgevo di avere il reggiseno tutto arrotolato con i capezzoli di fuori...E' fondamentalmente per questo motivo che a 20 anni mi sono data al toppless diventando così l'oggetto di pubblico ludibrio di tutta la compagnia. Chuky il marinaretto, caro amico mio, diceva che sembravo una tavola di legno con due bulloni e andava cercando in tutta la spiaggia i dadi ciechi per completare l'opera di falegnameria....
Ora che mi ritrovo nelle condizioni che sapete (ssssssshhhh.....mi raccomando....) a volte penso che magari a sto giro posso prendermi una bella rivincita: ho visto amiche che dalla prima son passate alla quarta.
Eh....ma io ovviamente no. A malapena riesco a riempire la coppa rigida misura 1, che prima rimaneva mezza vuota...valà...perlomeno non devo più mettere la lunetta di gomma...
Mi vedesse ora Chucky il marinaretto mi griderebbe ancora: sei la solita sminnataaaa!!!!
Altro che Ginger.

giovedì 12 aprile 2012

IL MERLO E LA PSICOLABILE

Mentre io passavo le giornate fischiettando dedita al fancazzismo appoggiata ai pali della luce o ai banconi dei bar nella classica “posizione di Jeff”

(conosciuta dai cultori di Bud Spencer e Terence Hill e a cui dedicai un intero post anni fa e di cui qui di seguito riporto la spiegazione citando da me stessa:

Per esempio, per capirci, quando qualcuno mette il gomito su di una mensola tenendosi la testa con la mano e nel frattempo accavalla una gamba sull’altra e appoggia il piede al muro, questa è appunto una posizione che si avvicina a quella di Jeff . )

il Dott. Merlo (mio vecchio flirt di cui parlai qualche post fa) andava a convivere e faceva una figlia. Di grazia, lo so bene che è anche normale tutto ciò e che al contempo, altri milioni di amici si accoppiavano e figliavano come conigli, anzi mi son resa conto che è già ora che qualche figlia di amici faccia figli a sua volta, così per darmi proprio lo smacco finale, il colpo di grazia….(Questo è un inciso a cui penso ormai da giorni riflettendo sulla mia amica di infanzia con cui giocavo a Barbie, la quale ha una figlia che si sta laureando…non dico altro….P.S. è lapalissiano che lei ha smesso presto di giocare a Barbie…mentre io ho continuato ad oltranza...)

Bisogna spiegare che il Dott. Merlo rimase follemente innamorato di me per anni e anni in cui io lo schifai ripetutamente  (tanto che poi, quando anch’io mi ritrovai schifata nel peggiore dei modi, colta dai rimorsi per il male perpetrato, - della serie: sputa in cielo che in faccia ti ritorna! - gli chiesi addirittura scusa quasi in ginocchio) ma lui rimaneva sempre lì, fedele come un Labrador, un punto fermo che non cambiava mai (come diceva Mia Martini: un punto seeeei che non ruota mai intorno a meeeee…) cosicché quando seppi che andava a  convivere ci rimasi che un po’ mi prudeva.Intendiamoci (caro fidan...) non perchè avessi delle mire sul Dott.Merlo, ma più per una sorta di atavico risentimento perchè lui era andato avanti e non mi aveva aspettata... Quando fece la figlia poi divenni verde dalla rabbia...lo confesso soltanto adesso...

Chi mi conosce sa quanto io sia legata alla mia adorata campagna sull'appennino dove anche il Dott. Merlo viene a svernare. L’anno scorso io avevo sognato di poter fare la mia entrata trionfale in paese col pancione e invece ci arrivai senza niente e, talmente tanta fu la sofferenza, che me ne scappai dopo poche ore.

La scorsa estate lo incontrai nella piazza del paese insieme alla compagna e alla figlia. Lui mi parlava e a me venivano le lacrime agli occhi perché dovetti dirgli ciò che mi era successo. È ovvio che l’ho vissuto come un fallimento personale e tuttora per me continua ad essere così, quindi di  fronte a quel cazzo di Dott Merlo sorridente con la famigliola, mi son sentita proprio una merdina.

Quest'anno sono tornata in campagna ma non ho incontrato il Dott. Merlo. In compenso ho preso coscienza del fatto inconfutabile che perfino le gambe del tavolo sono incinte...C'è un numero imprecisato di persone che conosco che aspettano il lieto evento. Ovviamente tutti sono entusasti comprano vestitini al primo mese di gravidanza, preparano camerette e tutto va bene. E ci mancherebbe! Io sono l'unica idiota che nasconde la pancia sotto le maglie ormai in preda a una vera e propria psicosi...

Tutto questo post poi per dire che cosa??? Sapete che non lo so? Forse solo per dire che, porca paletta, se non ce la faccio stavolta...accidenti a me.

lunedì 2 aprile 2012

«Non lo disse perché sapeva che se dicevi una cosa bella poteva non accadere. »


sottotitolo: di come (a causa mia) tutto finisca sempre in merda.

Diciamo che il mio silenzio è dettato dalla scaramanzia che ormai mi caratterizza pienamente, anzi ha preso il sopravvento sulla mia personalità.

Qui non si tratta più di passare sulle strisce pedonali calpestando solo le righe bianche o riuscire ad attraversare totalmente la strada prima che il semaforo diventi giallo (come facevo già prima in modalità Jack Nicholson –qualcosa è cambiato -) ma la situazione è ben peggiorata...Ora, oltre a costringere il Fidan a percorrere solo determinate vie, proibendo perentoriamente il passaggio per altre, oltre a portare solo pantaloni e giacche con tasche per poter mettere le mani in tasca e fare le corna ogniqualvolta qualcuno che non mi sta molto simpatico (ma anche no...) mi fa gli auguri, oltre a negare quanto più possibile il mio attuale stato con il verduriere, con il giornalaio, con il farmacista, con la parrucchiera e con chiunque sia possibile dissimulare...(vi assicuro che provo pure un certo fastidio davanti alle Collegiali o a Bobovieri…no…ditemi voi se non sono da internare…) oltre a tutto ciò, dicevo, aborro persino le semplici domande, peraltro più che lecite e assolutamente amorevoli, sulla presunta data del parto o sull’eventuale nome da dare al pupo, tanto che lo scorso sabato qualcuno mi ha risposto a tono facendomi sentire una deficiente.

Trattasi del Baby Shower organizzato dalla collega Testona che, da perfetta party planner nonché padrona di casa quale è, non si è lasciata sfuggire l’occasione per seguire la moda del momento (che poi deriva da un episodio di Sex and the City) che impone alle donne gravide di organizzare con le amiche una sorta di festa in onore del bebè che sta per arrivare…una roba che per me, ovviamente, alla luce dei fatti appena esposti, è totalmente fuori discussione per non dire improponibile...

Comunque eravamo una decina di donne di cui tre gravide, una alla ricerca da sei anni, e le altre già madri da tempo…Il tavolo rotondo, the e pasticcini, un mazzetto di violette e ormoni impazziti che volteggiavano dentro la stanza soffocando l’aria, hanno fatto aumentare a dismisura il livello di scaramanzia che scorre nel mio sangue…tanto che per evitare discorsi “sconvenienti” mi sono prima estraniata come solo io so fare (al posto che valutare con sguardo attonito, al solito, la pendenza delle mensole – non presenti in quella cucina – , ho contato i fiorellini stampati sulla tovaglietta…43…peraltro facendo corna stramurti perché 43 è un numero dispari e scaramanticamente i numeri dispari io li odio…mi portano sfortuna…insomma no solution - ho bisogno di uno bravo, ma bravo davvero...) e poi mi sono identificata e intenerita nei confronti di chi sta soffrendo di una pena che io conosco bene e che farà sempre parte di me: la donna alla ricerca da sei anni. Mi sono domandata come si poteva sentire lì in mezzo dentro quei discorsi e buttata a respirare tutti quegli ormoni materni…così ci siamo avvicinate e abbiamo parlato, lei si è confidata e io ho cercato di portarle ad esempio la mia esperienza (tralasciando ovviamente la parte in cui mi dicevo che sarei rimasta incinta se  non avessi calpestato per 5 minuti le fughe fra le piastrelle...).

Beh, insomma che alla fine una, al momento dei saluti mi ha rivolto testuali parole:

“Allora ciao. In bocca al lupo a te e al bambino senza nome…”

Cioè…bambino senza nome…è terribile…è una roba tristissima. Mi vergogno da morire. Sappiatelo.

P.s.Un sabato all'ikea al confronto sarebbe stata una passeggiata di salute.