giovedì 22 marzo 2012

DA “BALLANDO CON LE STELLE” NE HAI FATTA DI STRADA

Bobovieri,

il mio gine privato, quello dello studio design con le nurse e i cubi rigidi al posto delle sedie imbottite (che è tipo come entrare in uno dei loft di Paola Marella…), quello che ha reso possibile il fatidico rendez vous tra ovetto e spermini…

è apparso su tutti i telegiornali nazionali la settimana scorsa.
L’avrete magari visto, fiero e orgoglioso come mamma Rosa – buonanima - mentre accarezzava il capo dipinto del figlio Silvio, che spiegava il primo trapianto di tessuto ovarico in Italia e la rava e la fava.

No…è per dire, caro il mio Bobovieri: sei in grado di fare quella roba lì innovativa ma non conosci uno stupido batterio del cavolo…mah. Eri tu, mi par proprio, quel giorno, che per telefono volevi somministrarmi acqua fresca di fontana mentre mi ricoveravano d’urgenza in ospedale…e per giungere a questa conclusione ti sei pure consultato con un medico più anziano…Che belli che siete tutti quanti!

Invece il Fidan, senza saper né leggere né scrivere, ci ha pensato bene e alla fine mi ha consigliato Oust 3 in uno che elimina il 90% dei batteri. Perlomeno è un’idea. Adesso me lo spruzzo in gola…sia mai…che dite?

Sorge il dubbio: ma non è che forse il Fidan mi vuol vedere morta???

venerdì 16 marzo 2012

INSONNIA

Capirete da questo post la labilità del mio stato mentale.

Ormai la notte riesco a dormire solo poche ore, facendomi prendere da mille paranoie.

E se già normalmente, durante il giorno, la mia testa è ormai in pappa, potete immaginare la notte cosa sono in grado di inventare, tutto per cercare di distrarmi.

L’altra notte pensavo a tutti i miei jeans preferiti.
Così in preda al delirio, ho pensato di eleggere i più bei jeans di tutti i tempi.

Il premio è andato senza ombra di dubbio al paio comperato da Cavallo Pazzo. Appartengono alla fase finta fricchettona dell’adolescenza, venuta immediatamente dopo la fase tamarra anni 80 e subito prima della fase velina/bagascetta (che tante soddisfazioni e rivincite personali sul passato tamar-fricchettone mi procurò…).

Erano rigorosamente jeans usati, stretti nel sedere e nella gamba e leggermente a zampa sul fondo…Una vera chiccheria…Con quelli e la maglia di Jim Morrison mi sentivo davvero padrona del mio tempo.

Il massimo lo raggiunsi quando mi presentai a scuola con i suddetti jeans, la suddetta maglia e un occhio blu/viola contornato da una chioma di capelli neri (orrendamente tinti a casa con loreal paris) lunghi fin quasi al sedere, poco pettinati, con una pseudo riga in mezzo e cadenti sulla faccia a mo’ di Maria Maddalena sulla via del pentimento.

Ma torniamo indietro a spiegare l’antefatto.

Un pomeriggio al mese la scuola ci mandava a teatro dove noi, invece di godere di quell’opportunità, ovviamente passavamo il tempo nei corridoi nascosti dietro le pesanti tende rosse a fumare (quando ancora si poteva…sembra di parlare del medioevo…) o a sbaciucchiarsi o a fare tutte e due le cose insieme. Uno di questi pomeriggi mi venne a prendere la mia compagna Gibbo col 112 (che tempi! Sembra di nuovo di parlare del medioevo). Gibbo aveva una vera e propria forma di bulimia causatale dalla madre anoressica che la costringeva a stare a dieta da quando era in fasce. Ca va sans dire che lei appena fuori casa mangiava l’impossibile e quel giorno nel 112 il cassetto era pieno di mars e riders. Mentre ci avviavamo verso il teatro, per non perdere un minuto di più, lei si chinò avida sul cassettino per estrarre i succulenti snack. Il fatto è che tutto ciò accadeva ad un incrocio e di lì passava l’autobus numero 64…L’impatto fu piuttosto violento ma noi due eravamo vive. Anzi lei non si era fatta nulla mentre io abbassai lo specchietto e vidi la mia tempia sinistra gonfiarsi tipo la torta paradiso della Cameo a 180 gradi…Seguirono delle scene pietose che ricordo confusamente…Per dire, io e Gibbo paralizzate dallo shock dentro la macchina che non ci muovevamo di un millimetro tremando e tutto il pullman, autista e passeggeri al completo, sceso giù che circondava l’auto come in una morsa tipo fossa dei leoni (la signora Panini sa di cosa parlo) intimandoci di scendere, dandoci delle cretine, preoccupandosi per la nostra salute e…dandoci delle cretine soprattutto…Qualcuno chiamò l’ambulanza e i medici mi costrinsero a scendere e a salire sul mezzo di soccorso. Volevano portarmi in ospedale ma io non avevo nessuna intenzione di perdere tempo che volevo andare con i miei compagni dietro le tende rosse. Quindi ricordo solo che mi fecero firmare dei fogli e che io urlavo: rifiuto l’ambulanzaaaa! Rifiuto l’ambulanzaaaaa! Penso che mi avrebbero portato al repartino psichiatrico se avessero potuto anche perché quelli erano bei tempi per fregare le assicurazioni e solo un deficiente non coglieva l’occasione per poter prendere bei soldi dall’incidente…(quel deficiente sono io se non l’avevate capito)
Insomma che Gibbo chiamò l’amico di suo padre carrozziere e si fece portare via la macchina e così potemmo recarci a teatro con l’autobus. Durante il tragitto Gibbo si scofanò tutti i mars e i riders che aveva prontamente estratto dalle lamiere neanche si trattasse di salvare una vita umana...Tra l’altro la sera a casa mia si verificò una scena degna di “pubblicità progresso”, quella sulle donne picchiate dal marito che trovano scuse con la gente che chiede spiegazioni …perché per nascondere ai miei l’incidente, immaginando che per paura mi avrebbero impedito di andare ancora in giro in auto con Gibbo (l’unica con la patente), alla domanda: “cosa è successo all’occhio?” io risposi che avevo sbattuto contro la portiera…Non mi capacito ancora adesso del fatto che i miei genitori credettero a tale idiozia…Comunque il giorno dopo mi presentai a scuola con questo occhio tumefatto che conteneva tutte le sfumature dell’iride e vestita come detto pocanzi con in più un amuleto tao di legno e caucciù che pendeva sul petto...una vera chiccheria come già preannunciato. Il look mi valse il soprannome di Janis Joplin, perché a detta dei miei compagni, ero lei sputata…Peccato che io fossi una finta fricchettona e che ignorassi completamente chi fosse questa Janis Joplin. Così pensai che Janis Joplin doveva essere certamente una collega di Linda, Cindy e Naomi…e, fiera di me stessa, mi vestii così per molto tempo, almeno finchè scoprii la verità su Janis…

(…e poi non domandatevi  perché poi una va in giro conciata come una velina/bagascetta atteggiona…)

Tutto questo post del cavolo per dire che a volte penso che era bello quando un jeans di Cavallo Pazzo mi faceva felice.

venerdì 9 marzo 2012

LE COLLEGIALI, LA PADRETERNA ED IO (CHE BEL TRIO)

Come volevasi dimostrare…

Questa mattina tutta bella garrula, volteggiando leggiadra per i corridoi, me ne vado in ospedale a fare la visita post ricovero…
Ci trovo le solite “Collegiali”, tre ragazzine (che tra l’altro potrebbero essere figlie mie) coi denti da latte buttate lì ad imparare il mestiere…Devo dire con sincerità che questo per me non è mai stato un grave problema anzi…forse ho più fiducia in una appena uscita da scuola (che ha la mente fresca e non si crede un padreterno) piuttosto che quei dottoroni che vantano anni e anni di esperienza e non escono fuori dai loro schemi mentali neanche di fronte all’evidenza.

Avevano detto che mi avrebbero chiamato se l’esame avesse confermato l’infezione.
L’avevano detto?
Sì l’avevano detto.
Il problema è che non l’hanno fatto (i miei dubbi erano o non erano fondati??? No…ditemelo…riconoscetemi almeno un sesto senso!).

Così altro tempo perso.

Insomma alla fine tutte agitate e con i punti interrogativi sul volto (sembravano Ricky Cunningham, Ralph Malph e Pozzy Weber davanti a Pinky Tuscadero in bikini…), le Collegiali, del tutto smarrite, hanno optato per  convocare nientemeno che la “Padreterna” direttrice del reparto di persona personalmente (come dice Agatino Catarella) la quale dopo essersi chiesta, schifatissima e alquanto oltraggiata, come mai le cose erano andate un po’ storte rispetto a come sarebbero dovute andare (cioè c’erano state delle dimenticanze, delle anomalie, delle stranezze nelle procedure ospedaliere…) e dopo aver appurato che la colpa (se c’è una colpa) era di lei medesima stessa (“Padreterna” che aveva apposto la sua santa firma sotto ai documenti incriminati)…tossendo nervosamente e ingoiando saliva amara ha decretato che “vabbè….sì…comunque…andiamo avanti…uh! È arrivata la primavera! Oh! sono tornate le rondini! Le primule e le violette ricoprono i prati…. Insomma, signora mia, facciamo un altro ciclo di antibiotici più forti bla bla bla”…solite parole vuote…solita sensazione che loro stessi non sanno di cosa stanno parlando. Vanno avanti per tentativi ed esperimenti. E non c’è soluzione.

La conclusione è che sono qui ancora a combattere con un qualcosa di cui non conosco la causa, non conosco l’entità e non conosco i possibili risultati di una eventuale terapia…

Direi che va tutto bene.

mercoledì 7 marzo 2012

LO SO

...Lo so...
Magari qualcuno si è anche allarmato.
È che sono rimasta a casa dal lavoro e quindi niente internet. Poi qui in studio ho trovato il delirio datosi l’inizio della maternità della collega (e sì, è un fisso!!!: c’è chi va a partorire e chi va a ramengo…!!!!) e la conseguente trasformazione della qui scrivente in mulo da soma…Così non ho avuto tempo nemmeno di vedere per 5 secondi  il logo di google…

Il fatto, comunque, è sempre lo stesso.
Ho paura della felicità. Ho il terrore di scrivere che sono felice oggi per poi domani scoprire che era solo un sogno e che è tutto finito.

Insomma, con la solita nonchalance che mi contraddistingue,  provo a raccontare qualcosina.

Avrei fatto l’amniocentesi…e sarebbe…tutto a posto. Cioè. Il servizio sanitario nazionale, sotto lauto compenso (105 euri!..ma ben spesi…), dopo due giorni ci ha comunicato che le più gravi anomalie non sono presenti! Per gli altri risultati bisogna attendere un mese.

Nel frattempo la risposta che aspettavo riguardo alla mia infezione non è arrivata e questo significherebbe che l’antibiotico ha dato l’effetto sperato…Rimane però il dubbio che si siano dimenticati di chiamarmi (dubbio 1), che gli esami siano andati persi (dubbio 2), che 15 giorni fa quando ho fatto l’esame l’infezione non c’era ma ora è tornata (dubbio 3), che…etc, etc,…devo continuare?

Poi ci sarebbe anche un’altra notizia che mi ha dato la dolcissima dottoressa che monitorava l’ambaradan durante l’amniocentesi. Ma non ho voglia di rivelare proprio tutto.
Però sappiate che io so. Io so (ma dentro di me – è pazzesco - lo sapevo già dall’inizio) se è pirillo o patatina…

…tanto mi conoscete…me la canto subito al primo vostro azzardo!