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sabato 23 febbraio 2013

MI VENDO

(un altro post in seconda...)

Versione light o versione pippone?
Versione pippone. Così imparate.

Dal momento in cui hai frequentato le superiori e hai smesso di essere tra le prime della classe cadendo nel baratro di un'adolescenza ribelle, tua madre ti ha ripetuto di continuo:

"devi imparare a venderti bene!"

Ora...escludendo il fatto che tua madre, con tale consiglio, desiderasse una figlia mignotta...resta il vero senso di quelle parole che volevano essere un incoraggiamento a fare una bella impressione, a dare un'immagine positiva di te che sai tutto anche se in realtà sei un'oca patentata e non sai proprio una benemerita cippa. Insomma come si dice: fare fuffa o vendere aria fritta.

Tu, certo, non ne sei mai stata capace e a scuola hai fatto molte scene mute alle interrogazioni, incapace com'eri di inventare qualcosa per cavartela.
E poi, come se non bastasse, per contrasto, sei invece un libro aperto su tutto quel genere di cose che di solito la gente tiene nascosto tipo avere le emorroidi, i peli sulle dita dei piedi, non capire nulla di nulla di molti argomenti, essere in generale una gran storditona.
Non si sa se per ingenuità o masochismo o tentativo di fare la simpatica ma tendi a proporti senza filtri gesticolando e talvolta assumendo un fastidiosissimo tono di voce isterico e urticante. Insomma la tua vita è uno sputtanamento continuo e se la gente ti fa gli sguardi di sufficienza è solo colpa tua. 

Puoi fare un esempio pratico citando un episodio accaduto di recente, proprio sabato scorso. Mentre eri nello studio/palestra di una che ti farà dimagrire (post a parte sicuramente) avevi lasciato le tue scarpe trendyssime vicino allo spogliatoio. Dentro lo spogliatoio c'era la precedente cliente che si stava rivestendo prima di andarsene. La donna che ti farà dimagrire che per esigenze di brevità chiamerai Donnadeimiracoli, pensando che le scarpe fossero della tipa dentro lo spogliatoio con cui ha molta confidenza, ha esclamato:
"ma che schifo ste scarpe! Sono orrende!" 
Accortasi della gaffe ha cercato di recuperare e tu, invece di difendere - come avrebbe fatto chiunque -  i tuoi gusti e le tue scarpe (che per te sono bellissime) le hai praticamente dato ragione, calcando la mano, rincarando la dose, praticamente offendendoti da sola...ma si può????

Non parliamo poi del Fidan al quale descrivi con dovizia di particolari il fatto che sei frustrata sul lavoro, che non sei in grado di cucinare, non guidi più la macchina, non sai fare un sacco di cose e non sei nemmeno più un po'carina...(il Fidan qui avrà qualcosa da aggiungere...Vabbè, guarda Fidan, lo aggiungo io così evitiamo i convenevoli: sei pure una gran rompicoglioni!)

Eccoci dunque arrivati al nocciolo della questione.
Il fatto è che di questo passo non apparirai mai a lui come una stella cometa, un faro, un'oasi nel deserto perchè sarai sempre l'inetta, la povera cretina, la reietta. Può anche essere che il Fidan ti voglia bene per il tuo lato goffo e divertente ma quanto potrai andare ancora avanti così?
Pertanto se non ti darai una regolata finirai col perderlo. Ti riprometti dunque di essere meno disfattista e di credere più in te stessa.

Ma è come la tua promessa di non mangiare più pane...

mercoledì 23 gennaio 2013

MENO MALE CHE CI SONO I PARENTI

Alla fine il rodimento di culo di mia figlia era dovuto davvero ad un dentino...

Le zie del Fidan, che nella loro vita hanno tirato su tanti figli e nipoti da far su un asilo in Botswana e che dunque al loro cospetto tata Lucia può andare tranquillamente a cogliere funghi e castagne, domenica hanno costituito l'unità di crisi.
Mi hanno strappato Olivia dalle braccia, l'hanno rigirata sopra sotto e fatta roteare, l'hanno ravanata e tastata che manco l'allegro chirurgo, si sono consultate in seduta segreta e poi infine hanno emesso il tanto atteso verdetto:

ebbene sì. C'è il dentino.

Ovviamente questa è un'altra dimostrazione della mia incapacità che se non ci fossero state loro io manco me ne sarei accorta. E' normale? No dico. E'normale? Cosa aspettavo? Forse che spuntasse il canino di Dracula?

Ora poi volevo scrivere tutte delle cose molto noiose e deprimenti sul mondo che è pieno di mamme realizzate e  invece io sono una madre mediocre e inadeguata ma tutto sommato facciamo che anche no, me le tengo per me e voi, bravi, continuate a pensare che sono molto figa...


Dai...fatemi pat pat...almeno col pensiero.



martedì 25 dicembre 2012

CHE GENIO

Dopo la sensazione di aver fatto uno sgarro a qualcuno di potente sul web (spionaggio internazionale/mafia cinese), ho pensato quelle robe che dai, dite la verità, che anche voi...qualche volta...del tipo:

ma alla fine, se io muoio, chi è che viene al mio funerale?...
Più che altro: verrà qualcuno o no?
Mi seppellirà il becchino direttamente nella terra perchè nessuno mi ha comperato un loculo?
(anzi forse, adesso che rifletto, dovrei lasciare immediatamente questo computer e correre a comprarmi un loculo...)

Così ho pensato quando ho notato la casella dei commenti sempre vuota...

Non che io abbia mai scritto per gli altri...anzi in tutti questi anni mi ha sempre solo commentato una persona sola e letto in tre o quattro...e non ho mai sentito il bisogno di rendermi più visibile...fino ad ora che (sempre grazie all'amica di cui sopra) ho conosciuto tante donnine a modo e coinvolgenti che mi hanno indicato la luce...(folgorata sulla via di Damasco? o finita in una setta religiosa?)

Ma poi, dico io, avevo appena deciso di pubblicare qualche foto, avevo appena imparato ad aggiungere qualche gadget....e nessuno mi cagava più...Che gente....che delusione....a me poi....tsè...

Poi mi son calmata e ho pensato che in fondo poteva succedere di peggio nella vita tipo essere amica di Raffaellafico, avere la cellulite sulle braccia (celo) o salire in ascensore con uno che ha mangiato la bagnacauda (celo...è quello dell'ottavo piano - e io sono al sesto - non so se mi spiego)....

E poi il Fidan (santo subito) è intervenuto e....

e insomma...questa storia finisce con me che tolgo il pallino da  "moderazione commenti..."

(morale: se uno nasce polpetta, non può morire bonroll)

venerdì 9 novembre 2012

RELAX

Niente. C'ho il blocco. Non so più che dire. Sono attonita e atonica. Avete presente il personaggio dei fumetti con gli occhi sbarrati e la nuvoletta con £$??!!!**** ??? Ecco. Sono io.

Le giornate scorrono lente...o forse veloci...non lo so...non so più niente...Io cerco di barcamenarmi dentro questa avventura meravigliosa. Eppure non mi rilasso. Non riesco ancora a rilassarmi. A "dimenticare il male" come direbbe Venditti...

Sbaglio molto. Vorrei pianificare le cose, come al solito. E puntualmente tutto prende una piega diversa e va fuori dal mio schema prefissato. Ed io esco di testa...

In casa si continuano a preoccupare che io si depressa...Parrebbe infatti che in famiglia c'abbiamo molti case history di successo quanto a depressione. Sarebbe una tara che la mia razza si porterebbe appresso da generazioni...Allora io li rassicuro che tutto quello che ho mi passerà e poi tornerò più fica di prima. Intanto, nel frattempo, mi metto la panciera, spalmo il fondotinta a quintalate e mi illudo che il bianco nei capelli sia crema idratante viso finita lì tra la chioma nella foga della pulizia mattutina...

Penso spesso a quando avevo le sopracciglia di Elio - ma molto meno definite - e sul mento tutti gli stadi evolutivi del brufolo e i "grandi" mi dicevano sempre: Guarda che questa è la fase più bella della tua vita" .

Al che poi una pensava: e sticazzi!

Cioè con ciò vorrei significare che quella che sto vivendo è sicuramente senza ombra di dubbio la parte più meravigliosa della mia esistenzaTra dieci anni, venti anni, trenta anni...(poi, direi, ma anche stop...) questa dovrebbe essere la fase da ricordare come quella in cui la mia vita da adulta ha avuto una svolta decisiva. Anzi "la Svolta". Ma allora perchè non riesco a godermela? Cos'è che mi fa rosicare? Sarà forse che alla fine fare un figlio a 40 anni non è proprio una passeggiata tra campi di grano e papaveri...Sarà forse che il senso di inadeguatezza è amplificato  dal superamento della soglia d'età? Non lo credevo prima. E forse nemmeno ora fino in fondo. Forse questo è solo un brutto sfogo.

Intanto si fa sera. Aspetto un'altra lavatrice e aspetto che tutto questo cumulo di sentimenti si faccia meno intenso.

Poi la smetto  e guardo Lei. 

(Che ne dite? Mi faccio un giro di pasticche?)





martedì 11 settembre 2012

TRE COSE INSOPPORTABILI

Il fatto della perdita di due litri di sangue non è che mi abbia fatto sgambettare di salute...anzi ha provocato in me una tale debolezza che alla fine la famigerata montata lattea non è arrivata...
...E' che io e Olivia aspettavamo questo evento febbrilmente. Lei è quasi morta di fame (per inciso, se non ti viene il latte, per indurti a insistere con l'allattamento al  seno, fanno stare i neonati a digiuno finchè non entri dentro il nido con le calze antiitrombo calate sul viso e con una siringa sporca di sangue e li minacci di morte...e allora, scocciatissimi, ti forniscono un biberon striminzito...). Io, d'altro canto, la aspettavo perchè, nel mio immaginario malato, credevo uscisse dal mio seno tipo la panna montata (che io e il Fidan ci potevamo fare i soldi e aprire una gelateria...) e, siccome l'indole mia è quella che "più hai, più vuoi", visto che ero arrivata fino a quel punto, adesso avrei desiderato veramente entrare a far parte di quelle donne che al nido si mettono là sedute con il tiralatte (a me ricordano tanto Madonna con i puntali al seno in quel video di tanti anni fa...) e donano il magico siero, che producono a  litri, a tutto il circondario neonatale...tanto che potrebbero tranquillamente mandare avanti un mini club a Marsa Alam...

Insomma che vorrei fare una digressione - se consentite -
Avete presente gli untori dei promessi sposi che dipingevano di giallo le case degli appestati? Ecco.Con sta storia del latte mi hanno fatto sentire come un'appestata.
Tutti  a insistere di continuare ad attaccarla a oltranza che il latte mi sarebbe venuto.... Il risultato è stato che Olivia ha scambiato la tetta per un ciuccio e per toglierle sto vizio sto penando ancora adesso. E tutti a chiedere: "le dai il tuo latte?" Io: "no!" E tutti a guardarmi come una povera disgraziata afflitta da un dramma segnato dalla malasorte: "e vabbè...certo...che peccato...beh...crescono lo stesso...però...accidenti...". Ma caxxo se crescono lo stesso! E' ovvio. Guardate me! Son figlia del latte artificiale....(vabbè...forse non è un esempio proprio calzante per dimostrare la perfetta riuscita di un esperimento)...e comunque le varie mellin&co sarebbero fallite credo a quest'ora se i bimbi non crescessero, no?????

Altro esempio di lettera scarlatta, stella di David, insomma stigma di "diversa" che mi son portata appresso è stato per tutta la gravidanza la crocetta da apporre alla voce "data ultima mestruazione" sui moduli dell'ospedale. Che te la chiedono ovunque pure quando vai al cesso...
" E come mai??? Chi le messo questa data presunta del parto???? E' totalmente sbagliata!!!!"
Io: "(Tu me l'hai messa, idiota...) No...c'è una spiegazione....è che si tratta di una gravidanza icsi...quindi c'è la ridatazione..."

Poi c'è tutta la questione del nome Olivia...tanto che io e il Fidan abbiamo concordato una risposta breve e concisa alla domanda: "ma perchè l'avete chiamata olivia?"
risposta : "perchè ci piacciono le olive".

Comunque all'ospedale c'erano un Kevin e una Gennifer (scritto così) e nessuno chiedeva niente.

martedì 7 agosto 2012

UN VIAGGIO PER RAGGIUNGERE TE

E quindi ciao. Io vado.  La valigia sul letto...quella di un lungo viaggioooo.....
Non posso descrivere con precisione il mio stato d'animo...è un tumulto di emozioni, una roba mai provata prima, certamente.
Passo dal riso al pianto.
Un po' guardo la mia pancia e ne provo già nostalgia, non essendomela goduta per nulla mentre sarebbe stato bellissimo poterla vivere ogni momento...
Un altro po' mi abbandono a sprazzi di felicità, una sorta di "gioia gioiosa" piena di speranze e aspettative, che, appunto, erano due anni che non sorridevo così...per intenderci, come le tipe delle pubblicità dei dentifrici sbiancanti...
Un altro po' ancora mi assalgono incubi maledetti e paure di ogni genere. Del tipo: io stesa sul letto operatorio e Bobovieri che guardando nel monitor dell'ecografo mi dice: "ma qui dentro non c'è nessun bambino, lei non è incinta. Si è inventata tutto! Chiamo i gendarmi e la faccio arrestare immantinente!!!".
Oppure cose del tipo che Pallina nasce con qualcosa che non va...tipo il labbro leporino o senza un dito o con la coda di maiale come nel paese di Macondo....O anche cose peggiori che non oso nemmeno scrivere...
Lo so che è assurdo ma è così.
Qualcuno mi dice che è anche normale...sarà!...ma io quando vado in ospedale mi vedo così diversa dalle altre...Loro parlano del parto come la logica e naturale conseguenza della gravidanza mentre io lo vedo ancora come un evento che può anche concludersi nel peggiore dei modi...
Penso anche molto alla mia prima bimba e poi, non l'ho mai detto, ma a sei settimane, nell'ecografia insieme a Pallina c'era anche Pallino che se n'è andato come solo loro sanno fare, in silenzio quasi per non disturbare...e noi abbiamo sbattuto le palpebre e siamo andati avanti ancora.
Bè comunque, se per nove mesi ho fatto la pazza, magari un po' di ragione ce l'avevo e comunque, vedo che alla fine mi avete sopportata con pazienza anche quando non mi avete capita del tutto.
Insomma bando alle ciance è ora di partire. Per davvero....ma aspè....siamo sicuri??? Non è che posso rimanere ancora un po' qui nel limbo a lamentarmi???
Inoltre sto mettendo a dura prova la pazienza del Fidan. Il fatto è che quando il Fidan è a casa, non so perché, ma mi sento sempre in dovere di doverlo intrattenere, manco gli facessi da dama di compagnia o da buffone di corte...e in questo frangente ancora più del solito. Immaginatevi la sua contentezza.
Vabbè ora vado a fargli un balletto.
Vabbè allora ciao.
Ciao.

giovedì 26 luglio 2012

IN THE NAME OF LOVE


No è che c'è poi tutta la questione del nome di Pallina. 

Il nome scelto per Pallina è un nome italianissimo ma non di uso comune.

Certo non potevo affibbiare un nome comune ad una tipa che già prima di nascere ha la sua storia vissuta da raccontare, il suo background socio-culturale ed un suo perchè (leggasi: una tipa che già prima di nascere ha fatto passare a madre e padre le pene dell'inferno...).

E poi c'è il fatto che a me e al Fidan, i nostri genitori, mica ci hanno dato dei nomi tanto comuni...(e quindi si sa che le colpe dei genitori ricadono sui figli....eh...)

In poche parole il nome di Pallina desta in generale, salvo poche eccezioni,  stupore misto ad orrore.

Se l'avessi chiamata col nome della protagonista di una soap opera americana o quello di una pornostar, o magari il nome scelto dalla moglie di un calciatore famoso... sarebbe piaciuto di più, ne sono certa. Nessuno avrebbe obiettato.

Invece la ragione per cui tutti rimangono sbigottiti è che il nome di Pallina è lo stesso di un personaggio dei cartoni animati. Che peraltro è un personaggio positivissimo che io adoro. E allora? E tutti  bofonchiare: "Ma perchè questo nome?", "Ha forse per te un significato nascosto che noi non sappiamo?"

No ragazzi. Non ha nessun significato recondito. Non è come quelle caxxo di figure di Rorschach che se le guardi viene fuori che il cugino tonto dell'Abruzzo annusava di nascosto le mutande della zia zitella... A me e al Fidan ci piace quel nome lì.

Fatevene un ragione.

Lo so. Questa è roba che tra 16 anni, quando Pallina sarà bocciata a scuola e scoprirò che si fa le canne, beve alcolici e non è più vergine, verrà fuori che la colpa è da ricercare nel rapporto con la madre durante l'infanzia e, nientemeno, nel nome che le abbiamo dato...

martedì 24 luglio 2012

LA MIA SCELTA

Si dà il caso che l'editor della mia vita sia andato momentaneamente al cesso ed io, approfittando dell'assenza del menagramo, ho fatto dei bei passi avanti, vi assicuro, non indifferenti.

Intanto noterete l'uso della prima persona singolare: ehy sono io sì sì sì!!!

Sono in congedo maternità dal due luglio: sarebbe stato impossibile proseguire oltre se non altro per il caldo soffocante misto alla presenza della Barbie: due cose divenute assolutamente incompatibili con il mio stato. Da quel giorno gli avvenimenti si sono succeduti con la forza dirompente di uno tzunami (e vabbè la metafora è un po' esagerata ma sapete che mi piace darla a bere e fare la gradassa....).

Intanto le collegiali, che mi hanno curata amorevolmente per svariati mesi combattendo insieme a me contro il perfido batterio bastardo che peraltro non accenna a mollare, così, damblè, su due piedi all'improvviso hanno decretato: "Bene bene allora ciao, goodbye, adieu, aufidersen... è finito il rischio di parto pretermine quindi vai pure per la tua strada! Intanto c'è Bobovieri che ti segue, non è vero?????" Proprio così hanno detto mentre io esterrefatta le supplicavo in ginocchio di occuparsi comunque di me fino alla fine - in modalità Raffaella Fico che implora Balotelli di tenerla anche incinta -, che mi sarei messa lì in un angolo, che non avrei dato fastidio alcuno...ma niente. Quell'ingrata della collegiale si è dimenticata di quando ho speso trenta euro e le ho comprato la collana che le piaceva tanto!!!! Per che caxxo pensavi che ti facevo un regalo??? Per la tua bella faccia? Ma poi, come Bobovieri????? Sì Bobovieri è colui che ha creato Pallina e io gli sarò riconoscente per sempre. L'ho tenuto nove mesi regalandogli soldi a palate così, per togliergli qualche sfizio in più, magari un nuovo rolex, qualche giorno alle terme, per acontentare qualche suo capriccio, per coccolamelo un po', così, come si conserva sul comò per un po' di mesi almeno, in segno di rispetto e per scaramanzia, la bomboniera di ceramica dipinta a mano della cugina pugliese a forma di elefante della grandezza di un maialino pigmeo con sulla groppa una piramide di cioccolatini (signora Panini tu sai bene di cosa parlo!) mica certo per le sue visite che durano in media 4-5 minuti e si risolvono solitamente con un "Tanto lei è seguitissimma in ospedale, no?????". Si è capito che a Bobovieri interessa solo una cosa: l'inseminazione. E' come Franco Califano: tutto il resto è noia.

Insomma che nel marasma di sto scaricabarile da un medico all'altro, io ho naturalmente continuato a dare di testa nella migliore tradizione melodrammmatica che mi contraddistingue dalla nascita. E dai di testa oggi che dai testa domani...che sono arrivata sino a qui stremata e senza forze.     A forza di rifiutare di guardare avanti, verso il futuro, mi era sfuggito un piccolo particolare: tra poco mi tocca PAR TO RI RE....Ma come partorire? Io non sono pronta. Non avevo mica preso in considerazione di dover partorire...Aspè....aspettate un attimo.
Mi è partito l'embolo del parto e ciao.

E dunque mumble mumble...partorire: no non ce la faccio.Per me significa rivivere un incubo. Punto. Stop.

"Caro Bobovieri", gli ho detto utilizzando il tono di voce abitualmente usato per ottenere dal Fidan favori sottobanco della più bassa lega (ehy che avete capito? tipo quando non avendo voglia alcuna di cucinare gli dico: Fidan, amore, sai, Paliina avrebbe tanto desiderio di pizza....), insomma "caro Bobovieri.....considerando il mio caso...che me lo faresti un cesareo gratis in ospedale????". Sincermente non ci speravo conscia del fatto che i medici vedono il cesareo come l'anticristo a meno che, ovvio, non te lo fai fare in clinica a pagamento, cosa che allora non crea problema alcuno: sono tutti disponibili, sono già lì pronti con il bisturi in una mano e il portafoglio  fisarmonica nell'altra. E invece, ragazzi, Bobovieri, con la sua faccia da attore di soap opera anni 80,  mi risponde "ma sì certo. Nella tua situazione è comprensibile". Mi sembrava di aver toccato il santo graal... Insomma che in quattro e quattro otto ho il cesareo prenotato.

Non incomincerete a pensare che ho paura del dolore fisico. Non è così. A noi miracolate il dolore fisico ci fa una pippa. Il fatto è che io non ne posso più di aspettare e ormai sono settimane che son tentata di scendere sotto casa nel retro della sartoria cinese e di chiedere a quei loro bravi dottori cinesi in quei loro begli ospedali sotterranei, di farmi uscire Pallina senza fare tante storie....Ho passato nove mesi a tremare di paura sempre con l'idea che tutto poteva finire da un momento all'altro, e ora, è anche peggio. Continuo ad avere l'incubo della fine imminente, l'incubo di non poter mai gioire...per non parlare degli scenari possibili che mi si aprono davanti...roba da brivido...Poi c'è tutto l'altro parto che riaffiora come un pugno nello stomaco passo per passo con quel quacosa che scivola piano tra le gambe e riappare con il suo peso e le sue caratteristiche in una fredda cartella clinica...No.
Sia chiaro. Se poi domani mi si rompono le acque e partorisco naturalmente, va benissimo. Ma il solo sapere che quel giorno lì, stabilito, comunque, è il Pallina day, mi riempie di fiducia nel futuro e mi tranquillizza.

Sto incidendo le tacche sul muro. E speriamo che sto muro non crolli.

lunedì 18 giugno 2012

NON DIRE GATTO...

Tu non hai più scritto di te.

Parli in seconda persona singolare perchè ancora non ci credi che sei tu questa qui.

Adesso la situazione ti sta mettendo un po' di ansia...Hai paura che la negazione del "fatto" ti porti a negarlo pure quando diventerà realtà...Tu sola sai come hai vissuto da due anni a questa parte. Tu lo sai che non hai mai accettato quello che ti  è successo...Hai rifiutato un aiuto psicologico e ora hai paura di crollare una volta che tutto sarà finito, una volta che non ci sarà più nulla da combattere, proprio nel momento in cui ti potresti godere la serenità tanto agognata...
Anche adesso che stai scrivendo hai paura di scrivere oltre.

Hai pensato alla storia che ti racconta tua madre di quando sei nata e al nido c'erano le culle con i neonati con il nome scritto sopra. E c'era un bimbo con il cartello "Sconosciuto"...e faceva impressione...
Che poi, in realtà, si è scoperto che "Sconosciuto" era proprio il suo cognome...
Hai pensato a una culletta con scritto "bimbo senza nome"...con un neonato nudo, senza vestiti, era tuo figlio, e la cosa non ti è piaciuta per nulla.

Nudo perchè adesso c'è pure la questione della valigia...L'ostetrica ti ha consegnato l'elenco, quell'elenco, e tu, dopo averlo letto velocissimamente, l'hai nascosto nei meandri dei documenti, perchè per te  è del tutto impossibile ora come ora pensare di maneggiare abiti per neonati...

Il motto è: non dire gatto se non ce l'hai nel sacco.

Senza nome perchè...adesso ve lo spiego....In realtà, una settimana fa, finalmente, le avete dato un nome (Attenzione. Hai detto "le"...Chi non lo sapeva adesso lo sa: è femmina. Sì è ritornata. Succede anche questo) e lo avete comunicato a tua madre che lo ha detto a tuo padre (e chissà a quanti altri conoscendo tua madre...) e adesso la senti chiamare con quel nome dai tuoi genitori. Il problema è che tu e il Fidan, finora, l'avete chiamata Pallina (diminutivo Pally) e continuate a farlo e tu hai l'impressione che la poveretta si chiamerà Pallina pure dopo...

Hai addirittura paura che se Dio vorrà dartela per davvero tra le braccia tu la rifiuterai perchè l'hai talmente tanto desiderata e sei talmente abituata ad aspettarti il peggio che non riesci più ad accettare di essere felice...Ti senti addirittura in colpa verso quelle che non ce l'hanno fatta...perchè tu ci pensi sempre, non l'hai dimenticato affatto come sei arrivata a Pallina e come tante altre desiderebbero essere al tuo posto.

Tu non sai se qualcuno comprenderà queste parole, questo sfogo. Non vuoi sentirti dire "devi stare tranquilla". Perciò lo scrivi qui sopra. Perchè sai che chi ti legge, se tu non vuoi, pur non capendo, non te lo dirà.

domenica 15 aprile 2012

LA GINGER

Ultimamente ripeto sempre le stesse cose pure qua sopra...e quindi, l'ho già detto, da piccola adoravo le Barbie - ebbene sì dovete spupazzarvi un altro post su me bambina...abbiate pietà e armatevi di pazienza....o forse preferite un ulteriore polpettone sulle attuali paranoie???? No. Ditemelo subito -

Oh insomma sì. Amavo le Barbie ma ne avevo pochine, quattro o cinque...e, inoltre, non erano neanche le più nuove...Io in realtà, e finalmente posso gridarlo al mondo, avrei voluto possedere con tutta me stessa Barbie Acapulco (pelle scura e costume da bagno) ma non me la regalarono mai (c'è da chiedersi poi perchè un figlio cresce disturbato...). Altro desiderio rimasto tale era il camper di Barbie...In compenso mi dotarono di tutta una serie di accessori che, anche una bambina gnugnu come me, capiva che me li comperavano perchè erano quelli che costavano meno: il salotto di Barbie, il cane di Barbie, la cameretta di Barbie....Ma la cosa peggiore era quando anzichè Barbie Acapulco, mi propinavano i personaggi correlati, quelli di secondo piano: Ken sposo, Skipper sorellina di Barbie e la Ginger spacciata come la cuginetta di Barbie...Ebbene sì, negli anni 70 invece di insegnarti l'educazione sessuale come si deve, ti regalavano la Ginger...
La Ginger era una deliziosa Barbie in miniatura delle stesse dimensioni della Skipper e, come quest'ultima, aveva le forme di una poco più che bambina...sì....finchè non le toccavi il braccio: se roteavi l'arto sinistro in senso antiorario improvvisamente spuntavano due montagne sul petto che si gonfiavano a piacimento fino a raggiungere la dimensione delle bocce di Pamela Anderson...Se lo roteavi in senso orario la Ginger tornava undicenne tabula rasa.
A parte che secondo me la Ginger oggi giorno si trova ancora nei negozi...sì...ma nei sexi shop...ma poi, secondo voi, quale insegnamento traeva una bimba degli anni 70 dall'uso della Ginger????? Hai voglia a roteare le braccia....le ho roteate per tutta l'adolescenza (potevo tranquillamente diventare campionessa di lancio del giavellotto) ma senza risultati...Che poi dico: avrebbero potuto far roteare il braccio anche al Ken che così gli cresceva e magari noi si capiva qualcosina di più sul sesso, ma no, negli anni 70 era meglio istigare le bimbe alla chirurgia estetica e al silicone ed avere un Ken eunuco...
Ricordo le umiliazioni nei nei negozi di intimo quando le commesse scuotevano la testa dicendomi: "nooo, ci dispiace, ma questi modelli partono tutti dalla seconda..." o quando al mare mi accorgevo di avere il reggiseno tutto arrotolato con i capezzoli di fuori...E' fondamentalmente per questo motivo che a 20 anni mi sono data al toppless diventando così l'oggetto di pubblico ludibrio di tutta la compagnia. Chuky il marinaretto, caro amico mio, diceva che sembravo una tavola di legno con due bulloni e andava cercando in tutta la spiaggia i dadi ciechi per completare l'opera di falegnameria....
Ora che mi ritrovo nelle condizioni che sapete (ssssssshhhh.....mi raccomando....) a volte penso che magari a sto giro posso prendermi una bella rivincita: ho visto amiche che dalla prima son passate alla quarta.
Eh....ma io ovviamente no. A malapena riesco a riempire la coppa rigida misura 1, che prima rimaneva mezza vuota...valà...perlomeno non devo più mettere la lunetta di gomma...
Mi vedesse ora Chucky il marinaretto mi griderebbe ancora: sei la solita sminnataaaa!!!!
Altro che Ginger.

giovedì 12 aprile 2012

IL MERLO E LA PSICOLABILE

Mentre io passavo le giornate fischiettando dedita al fancazzismo appoggiata ai pali della luce o ai banconi dei bar nella classica “posizione di Jeff”

(conosciuta dai cultori di Bud Spencer e Terence Hill e a cui dedicai un intero post anni fa e di cui qui di seguito riporto la spiegazione citando da me stessa:

Per esempio, per capirci, quando qualcuno mette il gomito su di una mensola tenendosi la testa con la mano e nel frattempo accavalla una gamba sull’altra e appoggia il piede al muro, questa è appunto una posizione che si avvicina a quella di Jeff . )

il Dott. Merlo (mio vecchio flirt di cui parlai qualche post fa) andava a convivere e faceva una figlia. Di grazia, lo so bene che è anche normale tutto ciò e che al contempo, altri milioni di amici si accoppiavano e figliavano come conigli, anzi mi son resa conto che è già ora che qualche figlia di amici faccia figli a sua volta, così per darmi proprio lo smacco finale, il colpo di grazia….(Questo è un inciso a cui penso ormai da giorni riflettendo sulla mia amica di infanzia con cui giocavo a Barbie, la quale ha una figlia che si sta laureando…non dico altro….P.S. è lapalissiano che lei ha smesso presto di giocare a Barbie…mentre io ho continuato ad oltranza...)

Bisogna spiegare che il Dott. Merlo rimase follemente innamorato di me per anni e anni in cui io lo schifai ripetutamente  (tanto che poi, quando anch’io mi ritrovai schifata nel peggiore dei modi, colta dai rimorsi per il male perpetrato, - della serie: sputa in cielo che in faccia ti ritorna! - gli chiesi addirittura scusa quasi in ginocchio) ma lui rimaneva sempre lì, fedele come un Labrador, un punto fermo che non cambiava mai (come diceva Mia Martini: un punto seeeei che non ruota mai intorno a meeeee…) cosicché quando seppi che andava a  convivere ci rimasi che un po’ mi prudeva.Intendiamoci (caro fidan...) non perchè avessi delle mire sul Dott.Merlo, ma più per una sorta di atavico risentimento perchè lui era andato avanti e non mi aveva aspettata... Quando fece la figlia poi divenni verde dalla rabbia...lo confesso soltanto adesso...

Chi mi conosce sa quanto io sia legata alla mia adorata campagna sull'appennino dove anche il Dott. Merlo viene a svernare. L’anno scorso io avevo sognato di poter fare la mia entrata trionfale in paese col pancione e invece ci arrivai senza niente e, talmente tanta fu la sofferenza, che me ne scappai dopo poche ore.

La scorsa estate lo incontrai nella piazza del paese insieme alla compagna e alla figlia. Lui mi parlava e a me venivano le lacrime agli occhi perché dovetti dirgli ciò che mi era successo. È ovvio che l’ho vissuto come un fallimento personale e tuttora per me continua ad essere così, quindi di  fronte a quel cazzo di Dott Merlo sorridente con la famigliola, mi son sentita proprio una merdina.

Quest'anno sono tornata in campagna ma non ho incontrato il Dott. Merlo. In compenso ho preso coscienza del fatto inconfutabile che perfino le gambe del tavolo sono incinte...C'è un numero imprecisato di persone che conosco che aspettano il lieto evento. Ovviamente tutti sono entusasti comprano vestitini al primo mese di gravidanza, preparano camerette e tutto va bene. E ci mancherebbe! Io sono l'unica idiota che nasconde la pancia sotto le maglie ormai in preda a una vera e propria psicosi...

Tutto questo post poi per dire che cosa??? Sapete che non lo so? Forse solo per dire che, porca paletta, se non ce la faccio stavolta...accidenti a me.

mercoledì 7 marzo 2012

LO SO

...Lo so...
Magari qualcuno si è anche allarmato.
È che sono rimasta a casa dal lavoro e quindi niente internet. Poi qui in studio ho trovato il delirio datosi l’inizio della maternità della collega (e sì, è un fisso!!!: c’è chi va a partorire e chi va a ramengo…!!!!) e la conseguente trasformazione della qui scrivente in mulo da soma…Così non ho avuto tempo nemmeno di vedere per 5 secondi  il logo di google…

Il fatto, comunque, è sempre lo stesso.
Ho paura della felicità. Ho il terrore di scrivere che sono felice oggi per poi domani scoprire che era solo un sogno e che è tutto finito.

Insomma, con la solita nonchalance che mi contraddistingue,  provo a raccontare qualcosina.

Avrei fatto l’amniocentesi…e sarebbe…tutto a posto. Cioè. Il servizio sanitario nazionale, sotto lauto compenso (105 euri!..ma ben spesi…), dopo due giorni ci ha comunicato che le più gravi anomalie non sono presenti! Per gli altri risultati bisogna attendere un mese.

Nel frattempo la risposta che aspettavo riguardo alla mia infezione non è arrivata e questo significherebbe che l’antibiotico ha dato l’effetto sperato…Rimane però il dubbio che si siano dimenticati di chiamarmi (dubbio 1), che gli esami siano andati persi (dubbio 2), che 15 giorni fa quando ho fatto l’esame l’infezione non c’era ma ora è tornata (dubbio 3), che…etc, etc,…devo continuare?

Poi ci sarebbe anche un’altra notizia che mi ha dato la dolcissima dottoressa che monitorava l’ambaradan durante l’amniocentesi. Ma non ho voglia di rivelare proprio tutto.
Però sappiate che io so. Io so (ma dentro di me – è pazzesco - lo sapevo già dall’inizio) se è pirillo o patatina…

…tanto mi conoscete…me la canto subito al primo vostro azzardo!

venerdì 24 febbraio 2012

URINE E CULTURA

E niente son qui che attendo il verdetto.

Son giorni questi che vado in giro con del piscio nella borsa….che volete? C’è chi c’ha i trucchi di chanel, c’è chi si porta le riserve di urina…(se notate una che gira per strada inseguita da un codazzo di cani, gatti e altri animali…beh quella sono io!)

Ieri all’ospedale, mentre aspettavo il mio turno per farmi ravanare la bigioia e consegnare le più disparate forme di provette di pipì, osservavo i medici intenti nel loro mestiere. Sarà che io coi dottori ci lavoro ogni giorno, sarà che sul mio cammino ho incontrato quelli sbagliati, ma io li odio tutti.

Ci crederete che i miei esami li hanno visti fior fiore di ginecologi dell’ospedale (più d’uno in reparti diversi), un urologo e un esperto di malattie infettive? Nessuno mi ha dato una spiegazione comprensibile. Di nuovo tutti ad allargare le braccia scuotendo la testa e a dire: “ma non è detto”, “poi vediamo”, “non si sa”, “aspettiamo”, “siamo medici e non indovini”…

Stamattina, testarda come sono,  ho fatto delle ricerche su internet e ZAC! In men che non si dica ho trovato una descrizione semplice e lineare del mio problema…con cause, soluzioni, tempi e modi.

Comunque io al Fidan glielo già detto un milione di volte. Io vorrei essere curata dal Dr House! Solo di lui potrei fidarmi. Ma il Fidan mi ha detto che in America, nel New Jersey,  non ci possiamo andare.
Vabbè ma allora a me basterebbe la dottoressa Bruni del Posto al sole, la mia soap opera preferita. Che avercela nel condominio una così! Quella è esperta di ogni problema. Se vai in coma, ti cura lei. Se ti rompi un braccio, sempre lei. Se ti manca un rene, di nuovo lei. Se devi partorire, eccola che arriva…

…Però sarebbe pure carino essere defibrillata da George Clooney…(se succedesse in questi giorni c'è da augurarsi che nel bel mentre non mi si rovesci la borsa....)

venerdì 3 febbraio 2012

DA API E FIORI A GONAL F

Questa storia la volevi raccontare da tempo. Qualcuno la troverà noiosa ma non importa. Tu lo fai per te. La racconterai in seconda persona perché ancora non te la senti di ammettere che davvero sei tu la protagonista…

Quasi tutti i personaggi sono noti a chi seguiva il tuo blog “mettiamo a bicicletta” ma comunque ecco qui un elenco:

Iris: la tenutaria di questo blog
Fidan: il maritino della Iris
Figliodimaestra: compagno di scuola delle scuole elementari.
Dott. Merlo: un vecchio flirt
Vescovo: ex fidanzato storico
BoboVieri: il ginecologo
Voce fuori campo: pubblico che ride a crepapelle.


Ti ricordi di te a sei-sette anni insieme al Figliodimaestra a casa sua. Le rispettive madri erano nell’altra stanza e dovevano essere entusiaste del piano davvero geniale che avevano ideato per indottrinare i figli con intelligenza. Insomma che tu e il Figliodimaestra avevate in mano un libro davvero scottante nientemeno che di educazione sessuale… Ricordi nitidamente la penultima pagina con l’immagine di mamma e papà a letto sotto le coperte. Quella era la spiegazione: mamma e papà si mettono a letto e si amano tanto. Nell’ultima pagina c’era la foto della mamma panciuta con un bambino dentro che usciva fuori dopo nove mesi…

Bene. Puoi dire, vergognandotene non poco, che suppergiù fino all’anno scorso, per te le cose stavano proprio così, né più né meno.

Ma proseguiamo.

A dodici anni ti è arrivato il ciclo e sinceramente non ne hai mai capito l’utilità e nessuno si è premurato di spiegartela. Ricordi che quando, in preda al dolore, chiedevi a tua madre “ma perché dobbiamo soffrire così ogni mese?”, lei ti rispondeva: “ringrazia di averle…”

A dire il vero, eri talmente gnugna che l’esistenza del terzo buco l’hai realizzata veramente soltanto quando dovevi andare in piscina con i tuoi amici, avevi ovviamente le mestruazioni e quindi ti sei dovuta infilare il tuo primo tampax…

Tu sei figlia degli anni 80…e negli anni 80 le ragazze leggevano Cioè e Ragazza in, in cui nella posta del cuore ci si faceva una vera cultura riguardo al sesso.
Ricordi nitidamente il racconto di una che si era lavata nel bidet utilizzando l’acqua in cui il fratello si era fatto un tramone e sosteneva di essere così rimasta incinta…

…Tanto che a 16 anni quando il Dottor Merlo (Miglioreamica se leggesse riderebbe perché ama ascoltare la storia del Dr Merlo) ti portò nel bosco e si denudò (mentre tu parlavi, parlavi e guardavi fuori dal finestrino sperando che il tempo passasse infretta che volevi tornare dai tuoi amici…) gettandotisi addosso (tu eri vestita e mutandata) fosti per lunghi giorni convinta che quello strusciamento avesse provocato di certo una gravidanza…
Sarà per questa paura di rimanere incinta col pensiero (ah ah ah ah – questa è la risata fuori campo del pubblico…) che tu rimanesti illibata fino a tardi.

Quando a vent’anni ti fidanzasti seriamente con il Vescovo (lui se legge spero la prenda a ridere perché il nomignolo è dato con affetto) la paura di restare incinta era talmente tanta che iniziasti una lunga carriera con la pillola. Poi, dopo che certe amiche ti misero in guardia sugli effetti distruttivi della pillola, considerando anche che la passione amorosa col Vescovo scemava e la cellulite era dietro l’angolo, ad un certo punto la smettesti che intanto la contraccezione maschile era una gran invenzione e andava benissimo.

Dai 20 ai 30 anni ti divertisti molto (al Vescovino questa gliela devi!) specie in discoteca che, ironia della sorte, si chiamava Pick-up (risata del pubblico fuori campo) e avere un figlio proprio non era cosa. Divertiti oggi che ti diverti domani, si scoprì che il Vescovino si ciulava bellamente un’altra e tu rimanevi sola a 32 anni suonati.

È a quel punto che come un falco arrivò il Fidan e con il Fidan tempo da perdere non ce n’era.
Tu e il Fidan vi amate tanto (come il papà e la mamma del libro), andate a vivere insieme dopo un anno circa lui ti chiede di avere un figlio. Ovviamente avete fatto l’amore e ovviamente tu già ti sentivi incinta… Da quella prima volta son passati 5 anni, 5 anni d’amore, in cui hai smesso quasi subito di sentirti incinta e in cui l’idea del figlio è comunque sempre rimasta lì come qualcosa che se non succedeva c’era una ragione certamente validissima, che voi non vedevate, ma c’era.
A volte, ti vergogni a dirlo ma è così, l’arrivo del ciclo era perfino un sollievo tipo quando volevi cambiare lavoro o quando l’avevi appena cambiato o quando la casa era troppo piccola…

Ogni tanto, nel frattempo, qualche amico diventava genitore e allora voi andavate da un ginecologo nuovo che vi diceva sempre le stesse cose, cose che voi non avete mai capito, mai approfondito perché in fondo forse non lo desideravate così tanto o comunque speravate sempre nella natura e sempre nella tua mente scorrevano le immagini di mamma e papà a letto che si amavano tanto…

Cominciarono a rimanere incinta pure cugine e figlie di amici dei genitori che tu ricordavi di aver dondolato nella culla ai tempi in cui fumavi in bagno le tue prime merit…

A settembre 2010, l’ennesima amica annunciò la gravidanza e tu prenotasti da un santone della ginecologia che ti disse che così e cosà, bla bla bla che in queste condizioni tu non avresti mai e poi mai potuto procreare…sì…a meno che non gli avessi dato 4000 euro per un’operazione (una semplice laparoscopia che tu avevi già fatto in ospedale gratis due anni prima) che lui ti faceva personalmente.

Ca va sans dire (ti vengono i brividi perché non sopporti chi dice che è rimasta incinta così senza cercarlo…e invece quella sei proprio tu…da non credere), a ottobre eri incinta così d’amblè tricetrac senza pagare una lira, senza operazioni e soprattutto senza fare nulla di nulla per provocare l’evento…La cosa, devi dirlo, ti lasciò totalmente incredula perché la verità era che proprio non te l’aspettavi, che non ci credevi, che forse eri già sulla strada della rassegnazione. E sei sicura che ti saresti rassegnata senza troppi traumi: tu e il Fidan eravate una coppia affiatatissima, felice e non vi siete mai fissati su quella cosa.
C’è poi anche un aspetto trash…l’amica che ti aveva consigliato l’ultimo santone, dopo tre fivet fallite, era rimasta anche lei incinta naturalmente proprio subito dopo che era stata in visita dal suddetto super medico…per cui tra l’ilarità generale avete pure pensato che forse i vostri figli son in realtà figli del santone che ha tanto successo perché insemina le pazienti lui stesso…

Insomma ecco tutto…
E no.
Ecco tutto un corno.
Qui subentra l’altro stereotipo sociale e cioè la assoluta certezza che se una ti dice: “sono incinta”, è ovvio e naturale che la pancia cresce, si comprano i vestitini, passano nove mesi e poi nasce un bel bebè…(sul libro era così).
Sì, vabbè, si era a conoscenza che qualcuna nelle prime settimane di gravidanza aveva abortito, ma cose rare, molto rare nel bel mondo della Iris…

E allora passano i primi tre mesi, passa il quarto e passa anche il quinto mese. Ormai è fatta anche se dentro di te là in fondo c’era l’oscuro presagio, leitmotiv della vita tua, che tu, alla luce delle tue esperienze,  non potevi ottenere una roba così importante con tanta facilità…no no e poi no.
E infatti, quasi al sesto mese, sdraiata sul lettino per l’eco vedi il medico che smette di colpo di toccarti la pancia manco avesse visto Alien dentro il monitor, abbassa le braccia e sta un attimo in silenzio per poi trovare le parole…Poi un parto naturale e un fagottino che velocemente veniva portato via chissà dove. Un incubo. Un incubo che non hai superato e che forse non supererai mai.

Da questo punto la tua vita e la vita del Fidan cambiano.

Dopo i primi mesi in cui hai cercato disperatamente una spiegazione (che a tutt’oggi non è arrivata) e hai sentito un miliardo di volte la frase “Se è successo è perché doveva succedere” che puoi ancora accettare se pronunciata dalla vicina di casa ma non riesci proprio a sopportarla quando è un medico a proferirla…, hai incominciato a concentrarti sul da farsi. Dovevi assolutamente rimanere incinta al più presto. E allora vai su internet e inizi a scoprire un mondo che ti era completamente sconosciuto, di cui ignoravi proprio l’esistenza. Ma perché nessuno te ne aveva mai parlato? Muco cervicale, pre ovulazione, post ovulazione, follicoli…ma dov’eri vissuta finora???? Inizia una consapevolezza del tuo  corpo mai conosciuta prima ma inizia anche uno dei periodi più duri della tua vita: incominci a fissarti, vivi il mese secondo i giorni fertili e non fertili, riduci i rapporti sessuali a esperimenti per raggiungere l’obiettivo e poi ti isolo dal mondo esterno, reale. Vivi le giornate solo per realizzare il tuo desiderio, che però non si realizza.
Intanto una luce appare nel buio e la luce viene da donne meravigliose scovate su internet grazie a un’amica carissima. Inizi a leggerle ed è solo grazie ai loro minuziosi racconti che capisci finalmente qualcosa sulla PMA, anzi, è solo grazie a loro, alle loro esperienze, che trovi il coraggio di buttartici dentro.
Non ce l’avresti fatta a continuare così, sperando nel miracolo ogni santo mese. E quando hai deciso non hai voluto aspettare. Così tu e il Fidan avete dato fondo alle finanze e vi siete rivolti a una clinica privata dove le segretarie non si chiamano segretarie bensì nurse, l’arredamento è di design tutto cubi e parallelepipedi che per sederti  bene devi fare prima un corso di pilates, il tuo medico assomiglia a Bobo Vieri (infatti tu lo chiami BoboVieri) e le nurse ti chiamano per nome come fossero le tue amiche, mai per cognome…
Sono tutti uguali però quando prima di prendere la ultramoderna porta automatizzata per andartene, ti ricordano che devi pagare…e tu, che come sempre, anche nelle situazioni pi tragiche, hai la tendenza a mettere tutto in caciara, al momento di staccare l’ultimo assegno (quello pesante), hai pensato a Filomena Maturano e avresti voluto dire alla nurse:

“Dummì, i figli nun se pagano!”

ma poi ti sei trattenuta.

Adesso, comunque vada, sei una di quelle che dice: ma perché non l’ho fatto prima? e sei incazzata nera col mondo perché se prima da piccoli e poi da adolescenti ti avessero spiegato veramente l’educazione sessuale, forse non saresti giunta a 40 anni a questo punto.

Quel libro non doveva finire così ma doveva continuare con un

OPPURE

con la foto della mamma (trasformata quasi in un pennuto) che produce uova a dozzine. Intanto il papà spreme il pisellino e infila i suoi bei girini in un barattolo. Poi dei bravi dottori (anche molto belli) prendono le uova e ci mettono dentro i girini di papà. Le tengono due giorni in dispensa e poi scelgono le più belle (quelle di qualità AA+ come le lavatrici)  e le rimettono nella pancia della mamma (che nel frattempo da gallina si è trasformata in incubatrice).

E che sia chiaro.

Poi non è detto che alla pagina successiva ci deve  per forza essere la foto della mamma col bimbo nella pancia. Può anche succedere che no. Che non c’è nessun bimbo. Ma c’è ancora una possibilità perché quei bravi dottori previdenti non sono nati ieri e hanno congelato alcune uova di qualità superiore in vista dei periodi di carestia…Quante ne sanno!

Ci vuole tanto?

venerdì 27 gennaio 2012

IL BALLO DEL MATTONE

Certe volte ci lasciamo andare a qualcosa che dovrebbe essere normale ma purtroppo per noi, non lo è.

Ieri il Fidan voleva fare certe misurazioni…

Dalle tabelle è venuto fuori una lunghezza di poco più di 4 centimetri…

Siccome l’ultima volta era risultato essere lungo come la chiavetta dell’antifurto io, in queste settimane, mi sono guardata la mia chiavetta dell’antifurto come fosse la reliquia di un santo…

Per far materializzare i 4 centimetri questa volta ho suggerito la piastrella della cucina.

Allora lui, da addetto ai lavori, l’ha professionalmente suddivisa fino a figurare la lunghezza in questione.

E così ora fisso il pavimento. E quanto mi piace.